La denominazione
Vino tra i più raffinati del Sud Italia, la sua produzione interessa, secondo il disciplinare, un’area che comprende 26 comuni nella provincia di Avellino, compresa la zona di Lapio, dove il vitigno Fiano, dice la tradizione, fu inizialmente trapiantato. La denominazione di origine controllata e garantita, ottenuta nel 2003, può essere o meno accompagnata dalla tradizionale menzione Apianum, che identifica il nome originario del vitigno.
Questo vino viene prodotto con un minimo di 85% di uve Fiano, massimo 15% di uve Greco bianco, fino al 15% di Uve Coda di Volpe bianco e ancora un massimo di 15% di Trebbiano toscano bianco. La vendemmia si effettua a mano entro metà ottobre.
Viene vinificato in bianco e la fermentazione, che gli regala 12-13°, dura 15 giorni; l’imbottigliamento avviene a primavera e si avvia così un periodo d’invecchiamento di 3 o 4 mesi prima della commercializzazione.
Di colore giallo paglierino più o meno intenso, il Fiano di Avellino DOCG si presenta al naso intenso ed elegante. In bocca è facilmente apprezzabile e riconoscibile grazie al sapore equilibrato con note di frutta secca. In base alla composizione dei terreni e all’altitudine dei vigneti, i vini possono presentare delle delicate sfumature organolettiche differenti.
Lunghi affinamenti in bottiglia permettono una bella evoluzione, fino a rendere il vino equilibrato, complesso all’olfatto e al gusto.
Abbinamenti Gastronomici
Il vino Fiano di Avellino si sposa bene in abbinamento con piatti a base di pesce, frutti di mare, pollame e carni bianchi, ma anche insalate e formaggi freschi e risotti leggeri a base di pesce o verdure.
Va servito tra gli 8 e i 10 gradi e si può abbinare anche come aperitivo.
L’ottimo l’abbinamento con Mozzarella di Bufala, prodotto tipico del territorio.